Marco Trabucchi ci ha portato tanti spunti, nella sua conferenza svoltasi a questo pomeriggio. Il tema erano le RSA.
La relazione di Marco Trabucchi ha dato idee e analisi nella direzione di promuovere una cultura positiva, che affronti e proponga soluzioni ai grandi temi della non autosufficienza, che alimenti la fiducia nelle buone pratiche, che riesca a stabilire alleanze con i familiari, condividendo con loro l’obiettivo della salute e della qualità della vita. Il modo in cui progettiamo e gestiamo e pensiamo le RSA dunque, assume un’importanza centrale. “Il lavoro culturale sul tema del pregiudizio nei confronti degli anziani e dell’invecchiamento in generale è di fondamentale importanza in quanto è proprio sul valore sociale attribuito alla persona anziana e all’invecchiamento che si determina il valore dei servizi per gli anziani e il valore delle professioni di cura degli anziani. Se gli anziani valgono poco, valgono poco i servizi a loro dedicati (come ad esempio le RSA) e valgono poco le professioni (le nostre) che di loro si occupano.” (citazione di Marco Trabucchi). In sintesi i temi toccati sono stati questi: La situazione per le RSA è catastrofica e riguarda principalmente tre aspetti: 1. la grave carenza nel mercato del lavoro di personale sanitario (infermieri e medici) ed assistenziale (operatori sociosanitari) disposto a lavorare nelle residenze per anziani; 2. la grave situazione economica, legata al Covid-19, ai costi energetici, al costo del lavoro, che affonda i bilanci degli enti causando perdite consistenti che, in mancanza di sostegni pubblici, si riverseranno pesantemente sulle spalle delle famiglie; 3. la frastagliata organizzazione dei servizi residenziali, privi di modelli e assetti nazionali in grado di garantire a persone che vivono in regioni diverse, ma anche nella stessa regione, dignitosi ed equi livelli di assistenza.
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Febbraio 2025
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